Hai mai sentito parlare del saturimetro? Viene chiamato anche pulsossimetro o ossimetro. Tempo fa era più che altro usato sulle ambulanze e negli ospedali per rilevare velocemente alcuni dati sullo stato di un paziente. Ad oggi però è sempre più comune vederne uno nelle case, poiché è un valido alleato per fornire dati affidabili sull’efficienza del nostro sistema respiratorio.
In questo articolo cercheremo di spiegarti a cosa serve questo dispositivo, quali caratteristiche deve avere per misurare il livello di ossigeno nel sangue e come interpretare i risultati per capire se si hanno problemi nella saturazione (SpO2).
Indice dei contenuti
Quale saturimetro comprare?
Prima di addentrarci nelle informazioni specifiche sul dispositivo, abbiamo preparato una selezione dei migliori saturimetri disponibili attualmente sul mercato. Vista la popolarità nel periodo del COVID-19, si esauriscono spesso, ma rientrano anche abbastanza velocemente. Questi qui sotto ad oggi sono tutti disponibili e sono tutti validi per la misurazione dell’ossigenazione in casa:
Il saturimetro consigliato da Amazon
Tra i tanti modelli a disposizione, Amazon consiglia questo saturimetro della marca yonker distribuito da omega dispositivi. Ha 4 livelli di luminosità regolabili che mostra i due parametri (saturazione e pulsazioni). Il display Oled assicura una buona lettura, anche grazie alla possibilità di poter essere letto in 4 direzioni.
Il saturimetro ideale anche per il monitoraggio notturno
In questo caso ci troviamo davanti a un saturimetro ideale per misurare la quantità di saturazione durante la notte, per poter scoprire un’eventuale problema di apnee notturne. La batteria inclusa è ricaricabile e dura fino a 16 ore di continuo monitoraggio con una sola carica. L’anello che va al dito è in morbido silicone, quindi è confortevole e non fastidioso.
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Il saturimetro più conveniente
Gima SATURIMETRO OXY-2
Gima SATURIMETRO OXY-2 è un pulsossimetro portatile da dito a raggi infrarossi, riconosciuto come dispositivo medico CE, che misura la saturazione di ossigeno e la frequenza cardiaca. Funziona con 2 batterie ministilo da 1,5 V incluse nell’acquisto.
Secondo quanto riportano le recensioni è semplice da usare e funzionale, anche se come con tutti i prodotti simili, deve essere misurata più volte l’ossigenazione per avere una stima precisa del valore.
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Cos’è il saturimetro?
Il saturimetro è un dispositivo che viene utilizzato per misurare la saturazione di ossigeno nel sangue. Le versioni ospedaliere inviano informazioni a un monitor, mentre i pulsossimetri portatili mostrano i dati su un piccolo display. Le prime persone che iniziarono ad usarlo fuori dal contesto medico furono piloti aerei e gli atleti che si allenavano a diverse altitudini, per tenere sotto controllo l’ossigenazione del sangue.
Anche oggi questi dispositivi sono utilizzati dagli atleti, ma ormai in tutte le discipline e soprattutto negli allenamenti di resistenza. Non a caso esistono degli smartwatch che hanno tra le funzioni la possibilità di misurare la saturazione. La maggior parte dei saturimetri rilevano i valori di ossigenazione del sangue e il battito cardiaco.
Come funziona il saturimetro?
Quando il sangue viaggia nelle nostre vene, invia ossigeno al cuore che quindi viene trasmesso al resto dei tessuti del corpo. L’ossigeno viaggia insieme all’emoglobina e di solito abbiamo bisogno di circa 550 litri di ossigeno al giorno per non avere scompensi (una quantità che aumenta quando ci alleniamo).
Il saturimetro da casa viene attaccato a un dito – generalmente l’indice – ed emette una luce che passa attraverso il tessuto raggiungendo l’altra estremità. La luce che passa attraverso il nostro dito si scontra con i globuli rossi carichi di emoglobina, quindi le variazioni di luce possono determinare la quantità di ossigeno che sta circolando.
Oggi il saturimetro è utilizzato come dispositivo per diagnosticare le apnee notturne di adulti e bambini.
Perché devo controllare i livelli di ossigeno nel sangue?
Se hai un disturbo polmonare, i livelli di ossigeno nel sangue potrebbero essere inferiori al normale. Questo è un dato importante da tenere sotto controllo, visto che con un livello insufficiente di ossigeno nel sangue (ipossiemia) le cellule del tuo corpo possono iniziare a funzionare in maniera inadeguata.
L’ossigeno è la “benzina” del corpo e quando manca, tutto l’organismo ne risente. Bassi livelli di saturazione (che è il livello di ossigeno nel sangue) possono portare a problemi cardiaci e cerebrali (per ipossia). Quando il saturimetro mostra valori inferiori al normale, può voler dire che i polmoni non riescono a inviare sufficiente ossigeno. Viene spesso usato come metodo per scoprire preventivamente il calo del lavoro dei polmoni quando ancora non si presentano sintomi invasivi.
È importante non confondere l’ipossiemia con l’ipossia. L’ipossiemia si riferisce a una quantità insufficiente di ossigeno nel sangue arterioso. L’ipossia si riferisce a una quantità insufficiente di ossigeno nei tessuti (con il conseguente danno cellulare). Pertanto, l’ipossiemia è generalmente accompagnata da ipossia, ma quest’ultima non è sempre causata dall’ipossiemia.
In quali casi è utile un saturimetro?
A livello casalingo, senza entrare nel dettaglio delle condizioni gravi come tumori o insufficienze respiratorie croniche, il valore della saturazione può essere utile per tenere sotto controllo l’andamento di alcune problematiche, tra cui:
- asma bronchiale di tipo allergico e non;
- bronchite cronica;
- positività al covid-19;
- polmonite;
- apnee notturne;
- valutazione della funzionalità respiratoria nei fumatori.
Quali sono i livelli normali di saturazione del sangue?
Con il saturimetro da casa il valori sono indicativi, serve un esame ospedaliero per verificare la reale ossigenazione del sangue. Tuttavia questo dispositivo si è rivelato molto efficace nella maggioranza dei casi per la prevenzione di crisi respiratorie. Ma quali devono essere i livelli che devono metterci in allarme?
- Valori superiori al 95% sono normali. È comune che con alcune condizioni lievi come raffreddore o l’influenza, l’ossigenazione possa essere compresa tra il 93 e il 95% e non deve essere motivo di preoccupazione. La maggior parte delle persone riescono comunque a dare un apporto di ossigeno sufficiente all’organismo e, pur se è una difficoltà respiratoria, non si presentano effetti collaterali agli organi.
- Valori tra 90% e 92% cominciano ad essere parametri da tenere strettamente sotto controllo, perché indicano un’insufficienza di ossigeno nel flusso sanguigno ed è necessario sentire il parere di un medico.
- Quando si abbassano oltre il 90%, soprattutto se superano un breve periodo di tempo, si può creare un danno o causare uno stress eccessivo per le cellule dell’organismo. Sotto questi livelli è necessario andare al pronto soccorso per controllare l’effettiva saturazione ed eventualmente ricorrere a una fonte di ossigeno supplementare.
Nelle persone che hanno problemi respiratori cronici, come in chi è asmatico, i valori potrebbero essere più bassi del normale (tra il 92 e il 95%).
Come eseguire correttamente la misurazione con il saturimetro?
Poiché a volte i valori del saturimetro potrebbero uscire un po’ sballati, ti consigliamo di eseguire alcuni semplici passi per assicurarti una buona misurazione dell’ossigeno nel sangue:
- assicurati che il saturimetro sia pulito;
- siediti e resta tranquillo per qualche minuto (sempre se non lo misuri per motivi sportivi);
- non prendere la misura stando direttamente sotto il sole né vicino a una fonte di calore;
- in caso di mani fredde, scaldarle leggermente passandole sotto l’acqua tiepida e massaggiarle per rinvigorire la circolazione, poi asciugarle.
- misura la saturazione per 4 volte in maniera ravvicinata, 2 volte sull’indice e medio della mano destra, 2 volte sull’indice e medio della mano sinistra.
- annota le 4 misurazioni su un foglio, elimina il valore più basso, e fai la somma degli altri 3. Poi fai la media dividendo il valore per 3.
Esempio: Misurazione 1=90, Misurazione 2=93, Misurazione 3=92, Misurazione 4=94. Si elimina la misurazione più bassa e si sommano le altre tre. Quindi 93+92+94=279. Si divide per 3, quindi 279:3=93 è il valore di saturazione da considerare.
Sono sempre affidabili i valori del saturimetro?
Il livello di saturazione ottenuto con un saturimetro è tendenzialmente affidabile. La maggior parte degli ossimetri
segna il 2% al di sopra o al di sotto del livello di saturazione ottenuta dall’emogasanalisi, Questo significa che se il livello di saturazione dell’ossigeno misurato con un pulsossimetro “casalingo” è del 94%, in realtà può essere tra il 92 o il 96%.
La lettura dell’ossimetro può essere meno esatta se la persona ha lo smalto alle unghie o ha le unghie finte. Può essere più imprecisa anche in caso di cattiva circolazione, mani particolarmente fredde o in caso di saturazione molto bassa (sotto all’80%, anche se a quel punto sarebbero più che evidenti i problemi respiratori).
Sfortunatamente anche in chi fuma i valori dell’ossimetro potrebbero essere inesatti e indicare un livello di ossigeno superiore alla saturazione effettiva di ossigeno. Questo perché il fumo aumenta i livelli di monossido di carbonio nel sangue e l’ossimetro non distingue quale dei gas è il monossido di carbonio e quale l’ossigeno. Se fumi, chiedi ad un medico come interpretare la lettura del tuo ossimetro in modo appropriato.
Cosa devo fare se sono positivo al Coronavirus i miei livelli di ossigeno iniziano a diminuire?
Se sei risultato positivo a un Coronavirus, in particolare al Covid-19, dovresti sempre tenere sotto controllo la saturazione per evitare l’ipossiemia silenziosa. Alcune persone non hanno infatti sintomi respiratori apparenti, come la mancanza di fiato, ma hanno già problemi ai polmoni e conseguenti livelli di ossigenazione inferiore al 92%.
Per evitare quanto sopra, è importante monitorare i livelli di ossigenazione anche più volte al giorno, in caso di positività accertata. Secondo gli esperti, finché i valori rimangono al di sopra del 93%, la situazione può essere monitorata a casa senza bisogno di ossigeno supplementare.
Se i valori dovessero abbassarsi è necessario richiedere subito l’intervento di un medico che possa valutare l’eventuale uso dell’ossigeno o il ricovero del paziente.
In che modo un saturimetro aiuta nell’allenamento di resistenza?
L’utilizzo del saturimetro è interessante per valutare il recupero dagli allenamenti. Il recupero è importante quasi quanto lo sforzo che abbiamo fatto durante la sessione, quindi dovremo sapere se stiamo recuperando bene per ottenere prestazioni migliori anche nel caso di allenamento a casa.
Come abbiamo visto, con un pulsossimetro possiamo conoscere la saturazione di ossigeno nel sangue. La lettura normale è quella tra 95-99%, quindi se non viene effettuato un recupero corretto, il livello è generalmente inferiore al 93%.
Bisogna anche differenziare l’allenamento a diverse altitudini. C’è chi corre in città, vicino alla spiaggia o in montagna. La quantità di ossigeno nell’aria, che diminuisce quando raggiungiamo una maggiore altitudine, ha un effetto significativo sulla saturazione (SpO2). Per una persona che ha una lettura del 98% a livello del mare, il suo livello di SpO2 può scendere al 95% a 3.000 metri e passare al 90% a oltre 5.000 metri.
Normalmente, il nostro corpo aumenta la frequenza cardiaca e respiratoria per cercare di portare più ossigeno agli organi e pompare più velocemente, motivo per cui di solito si verificano affaticamento o vertigini. Il saturimetro può aiutare ad avere un allenamento più controllato quando si cambiano altitudini, visto che per abituarsi a una minore quantità di ossigeno può servire fino a un paio di settimane, il tempo di consentire al corpo di produrre più emoglobina e aiutare il trasferimento di ossigeno attraverso il sangue.